LA TERAPIA OMEOPATICA IN OCULISTICA (5/8)

Il Mirtillo (Vacinium myrtillus)

Il mirtillo appartiene alla famiglia delle Ericacee. Si estende nei boschi di conifere faggio, prati e fianchi collinare, pendii montane in terreno siliceo delle Alpi ed Appennini settentrionali e centrali, inoltre anche nelle foreste del Nord Europa e in regioni sabbiose del nord america e del Canada.

È un arbusto spontaneo di 20-50 cm con radici esili con foglie alterne ovali appuntite seghetta e reticolate lucide, verdognole nella parte inferioe. I fiori sono bianco rosei o verdognoli. Le bacche sono tondeggianti, nere azzurrognole, carnoso e cpn semini rosso-bruni lucenti.

Il componente principale sono i flavonoidi.

Le proprietà accertata sono quelle disinfettanti, astringenti, anticolitico, antidiabetico, ipoglicemizzante, diuretico e antibatterico. I decotti di bacche essiccati sono stati usati a lungo nella medicina tradizionale per il trattamento delle malattie intestinali, mentre il decotto delle foglie è stato usato nel trattamento del diabete.

La sua efficacia si è rilevato.

  • Alterazioni del microcircolo
  • Alterazioni della patologia venosa periferica
  • Disturbi gastrici e duodenali causati da acido cloridrico o da farmaci antiinfiammatori
  • Riduzione disturbi della vista da origine funzionale (miopia, emeralopia, affaticamento dell’occhio) o causati da indebolita fotosensibilità nella retinopatia diabetica.

L’Allantoina

L’allantoina è un composto chimico, un ureide (C4H6N4O3). È il prodotto finale dell’oosidazione dell’acido urico che viene in vivo catalizzata dagli enzimi uratoosidasi e 5-idrossiuratoidrolisi.

Nei legumi di origine tropicale (Soia) tale composto viene prodotta nella via metabolica che si chiama “sintesi dele ureici”. IN queste piante l’allantoina rappresenta la via primaria di trasporto dell’azoto nell’organismo.

Le sue proprietà sono:

  • Cicatrizzante, riepitelizzante
  • Promuove la rapida proliferazione delle celule
  • Aumenta la velocità di guarigione di ferite, infiammazioni,ulcere
  • Ipercheratosi
  • Idratante
  • Favorisce l’assorbimeno dei principi attivi in soluzione
  • Antiossidante
  • Utilizzato nella desquamazione del cuoio capelluto.

L’acido mandelico

L’acido mandelico o amigdalico è un’alfa-idrosso-acido derivato dall’idrolisi di un estratto di mandorle amare.

Da approfonditi Studi tale acido si è rivelato possedere un’ottima attività come peeling chimico ce agisce senza procurare né bruciore né rossore, mantenendo intatta l’efficacia..

Al contrario, il suo principio attivo favorisce la riparazione e la riattivazione della pelle invecchiata, possedendo proprietà depigmentanti ed antibiotiche, tale che si possa maggiormente utilizzarlo nel trattamento dell’acne infiammatoria, nel trattamento post-chirurgico laser per ridurre l’insorgenza di infezioni.

I trattamenti con acido mandelico vengono chiamati “peeling dell’estate”, in quanto non è fotosensibilizzante.

A livello oculare trova la sua applicazione nella riduzione dell’iperpigmentazione palpebrale post-chirurgica o nella riattivazione della pelle invecchiata.

Pertanto, il suo utilizzo si esplica:

  • Trattamento dolce delle piccole rughe e linee della pelle;
  • Melasma;
  • Iperpigmentazione post-infiammatoria;
  • Lentiggini;
  • Acne infiammatoria;
  • Peeling chimico.

LETTURE CONSIGLIATE

  1. http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id3616&area=farmacia&menu=med
  2. A. Bruni, M. Nicoletti Dizionario ragionato di erboristeria e di fitoterapia – Piccin Ed. 2003
  3. E. Campanini: Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, 3°ed Tecniche nuove Ed. 2012
  4.  R. Dujany :Manuale pratico di omeopatia familiare e d’urgenza – Red Ed. 2004
  5. D. Demarque, J. Jouanny, B. Poitevin, V. Saint  Jean : Farmacologia e materia medica omeopatica – Tecniche Nuove Ed. 1999
  6. Max Tétau: La materia medica omeopatica clinica e associazioni bioterapiche – IPSA Ed. 2007

ICONOGRAFIA

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