Uveite
L’uveite è una malattia caratterizzata da infiammazione dell’uvea che colpisce 115,3 per 100.000 persone negli Stati Uniti, con un’incidenza di vita simile in tutto il mondo, ed è riferito più comune nelle femmine che nei maschi. L’infiammazione nell’uveite può essere innescata attraverso meccanismi non infettivi o infettivi. A causa della sua relazione ben studiata con la disbiosi microbica intestinale, si parla di uveite non infettiva o autoimmune. L’uveite autoimmune può essere isolata o associata a una vasta gamma di condizioni infiammatorie sistemiche; è un gruppo di malattie clinicamente e meccanicamente eterogeneo.

Ci sono meccanismi proposti che implicano la disbiosi microbica intestinale nella patogenesi dell’uveite autoimmune: Questi meccanismi sono:
1) Distruzione della barriera intestinale. Alterazioni nella composizione microbica dell’intestino possono ridurre i livelli di metaboliti microbici benefici, esacerbando l’infiammazione nell’uveite;
2) Squilibrio dell’omeostasi immunitaria intestinale. Una barriera intestinale indebolita a causa della disbiosi può portare alla fuoriuscita di prodotti patogeni dei microbi nella circolazione sistemica. Questi prodotti come i lipopolisaccaridi potrebbero atterrare nell’uvea e suscitare una risposta immunitaria, portando all’uveite;
3) Mimetismo antigenico. Le cellule T, in grado di riconoscere gli auto-antigeni nell’uvea, vengono attivate nell’intestino da peptidi microbici.

Retinopatia diabetica
Il diabete insorge quando viene a mancare, da parte del nostro organismo, la capacità di gestire l’assunzione di zuccheri semplici o complessi, in quanto l’insulina, ormone prodotto dal pancreas in risposta all’aumento della glicemia deputato, è carente oppure le cellule e i tessuti, su cui agisce, ne sono insensibili (insulino-resistenza).
La retinopatia diabetica è una delle manifestazioni cardinali di compromissione microvascolare nel diabete mellito.
Si parla di una forma non proliferativa e una forma proliferativa. I cambiamenti della retina associati al diabete incontrollato sono in genere asintomatici per anni fino alle fasi tardive, quando la compromissione visiva può progredire rapidamente a causa di emorragia vitrea, distacco di trazione, glaucoma secondario o edema maculare.
Solitamente nel diabete di tipo 2 c’è una combinazione di entrambe le cause, che porta ad un accumulo di glucosio nel sangue (iperglicemia) che, a cascata, provoca una diminuzione del consumo dello stesso dai muscoli e un aumento degli acidi grassi in circolo, che sembrano essere collegati all’aumento della secrezione di molecole infiammatorie e al danno a molteplici organi e tessuti.
Sono, infatti, tantissimi gli Studi che hanno addirittura rilevato un assetto microbico intestinale tipico della patologia diabetica.
Diversi Studi hanno messo a confronto le differenze nella composizione microbica intestinale tra i pazienti diabetici con e senza retinopatia diabetica.
Nel Microbiota dei soggetti diabetici alcune forme batteriche tendono ad aumentare, favorendo la produzione di molecole infiammatorie e a promuovere uno stato di alterata permeabilità intestinale.
La sindrome metabolica ed il diabete mellito di tipo 2 non sono le uniche manifestazioni patologiche determinate da una alterazione del microbiota. È noto come anche l’incidenza del Diabete Mellito di Tipo 1 (DMT1) stia crescendo in tutti i paesi industrializzati dalla fine della seconda guerra mondiale al pari di altre condizioni morbose quali le allergie e la celiachia.
Questo incremento non può essere spiegato
con il solo aspetto genetico. Infatti i bambini migranti provenienti da
popolazioni a basso rischio di sviluppo di DMT1, assumono il rischio delle
popolazioni ad alto rischio una volta arrivati in Paesi industrializzati ed
assunto lo stile di vita e l’alimentazione tipici di questi ultimi.
La dieta occidentale ad alto tenore di grassi e
carboidrati, ma a basso tenore di fibre, può indurre profondi cambiamenti
funzionali a livello del microbiota intestinale. Questi dati
suggeriscono che i bambini non affetti da DMT1 potrebbero aver avuto un
microbiota più bilanciato e stabile rispetto ai bambini che hanno sviluppato
DMT1.
Microbiota e DMLE
La DMLE (Degenerazione Maculare Legata
all’Età) è una patologia cronica a carattere degenerativo, progressiva e con
tendenza a diventare bilaterale, che interessa la macula, la regione centrale
della retina deputata alla visione distinta dei dettagli delle immagini.
Se non adeguatamente trattata la DMLE può portare a gravi e irreversibili
deficit visivi.
Alcuni Studi più significativi hanno analizzato il ruolo del microbiota
intestinale nella DMLE e ha messo in evidenza come la abitudini alimentari
siano associate ad alcune patologie. Una dieta basata sull’assunzione di
latticini, carni rosse, dolci e bevande energetiche risulta associata ad
individui con DMLE, mentre una dieta ricca di legumi, riso, latticini a basso
contenuto di grassi ha evidenziato un ruolo preventivo nell’insorgenza di tale
patologia.
Patologia | Relazione con la disbiosi intestinale | Effetti biologici |
Degenerazione maculare senile (AMD) | La disbiosi porta a un’infiammazione cronica di basso grado con una maggiore presenza di batteri pro-infiammatori come l’Escherichia coli. | Danneggia il tessuto retinico e accelera i processi degenerativi. |
Retinopatia diabetica | Un rapporto sbilanciato tra Firmicutes e Bacteroidetes favorisce l’infiammazione sistemica e l’aumento della permeabilità dei vasi retinici. | Progressione della retinopatia con compromissione della microvascolarizzazione retinica. |
Glaucoma | Associato a infiammazione neurodegenerativa esacerbata da uno squilibrio del microbiota intestinale. | Danno alle cellule del nervo ottico e aumento della pressione intraoculare. |
Secchezza oculare | Conseguenza di un microbiota oculare alterato, a sua volta influenzato dalla disbiosi intestinale attraverso l’asse intestino-occhio. | Produzione lacrimale compromessa e infiammazione cronica della superficie oculare. |
LETTURE CONSIGLIATE
- Veneruso I, Tomaiuolo R, Cariati R, D’argenio V. Il microbiota umano: il buono, il brutto e il cattivo. Biochimica clinica, 2021. vol.45 n.2.
- Sughera L. Microbiota intestinale, probiotici e benessere. Pacini Medicina. Febbraio 2012. Pag. 1-16.
- Bindels LB, Delzenne NM, Cani PD, Walter J. Towards a more comprehensive concept for prebiotics. NatRevGastroenterolHepatol. 2015;12(5):303-310. doi:10.1038/nrgastro.2015.47
- https://www.microbiologiaitalia.it/didattica/probiotici-prebiotici/
- https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/relazione-mente-pancia-limportanza-dei-probiotici/
ICONOGRAFIA
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