MICROBIOTA INTESTINALE E SALUTE DEGLI OCCHI (2/5)

La prova dell’esistenza del microbiota oculare

Prove a sostegno dell’esistenza di un microbiota oculare risalgono già al 1930, grazie agli Studi di coltivazione microbica. Da questi Studi e da quelli condotti nel corso degli anni fino ad ora, è emerso che i principali batteri presenti sulla superficie oculare sono gram+, tra questi molti appartenenti ai generi Staphylococcus, Streptococcus Propionibacterium, Batteri difteroidi e Micrococco. Sono presenti, in genere, anche molti organismi gram- come Haemophilus, Neisseria, Pseudomonas. Quelli più abbondanti sono rappresentati dagli stafilococchi coagulasi negativi.

Sulla pelle, sul margine palpebrale e sulla superficie ocularesi localizzano il Corynebacterium e lo Staphylococcus. Il primo infatti è costantemente presente sulla superficie esterna della pelle, e la sua presenza diminuisce progressivamente spostandosi dalla pelle (12,2%), al margine palpebrale (7,6%) fino alla superficie oculare (4,0%). Allo stesso modo, Staphylococcus, residente comune della pelle, risulta abbondante sulla superficie della pelle (15,1%), e diminuisce nel margine palpebrale (1,9%) ed è poco presente sulla superficie oculare (3,1%).        
Sulla superficie oculare troviamo, invece, l’Acinetobacter, che è isolato maggiormente sulla superficie oculare (12,3%) rispetto alla pelle (1,0%) e al margine palpebrale (0,5%).
Nella congiuntiva ed all’interno del margine palpebrale  si localizza lo Pseudomonas.

Come per il microbiota di altre regioni corporee, anche quello oculare, può essere influenzato dalle condizioni ambientali, dall’età, dal sesso dell’individuo e dalle abitudini personali. È stato visto, infatti, come l’utilizzo eccessivo di lenti a contatto contribuisce ad una variazione del microbiota oculare con conseguente insorgenza di infezioni varie. Molti Studi hanno suggerito che un’influenza importante sulla salute oculare è data dall’età e dalla produzione di ormoni sessuali, fattori che andrebbero ad influenzare anche il microbiota. Tuttavia, a tal proposito esistono opinioni molto discordanti.

Se da un lato condizioni di disbiosi del microbiota oculare contribuiscono all’insorgenza di varie patologie oculari, d’altro canto imicrorganismi commensali proteggono l’occhio dall’ingresso di patogeni. Uno Studio risalente al 2017 ha identificato il batterio Corynebacterium mastitidis come “protettore” della salute oculare. In particolare, lo Studio ha dimostrato che, nei topi, il cui microbiota oculare era popolato dal suddetto batterio, c’era una maggiore attività del sistema immunitario. Al contrario si aveva un’attività ridotta nei topi trattati per eliminare tutti i germi. Per un’ulteriore dimostrazione, sono stati seguiti dei topi trattati con un tampone del batterio a livello dell’occhio. In quest’ultimi, dopo cinque settimane dall’intervento è stato riscontrato un aumento della protezione nei confronti di alcune specie batteriche. Specifichiamo che il medesimo esperimento, condotto con specie batteriche differenti, non ha dato gli stessi risultati dimostrando così che non tutti i batteri sono in grado di colonizzare la superficie oculare.

La correlazione tra patologie oculari e disbiosi intestinale è stata studiata soprattutto nell’ambito di patologie infiammatorie croniche o nel caso di manifestazioni oculari di patologie reumatiche, in particolare:

  • Sindrome dell’occhio secco;
  • Glaucoma;
  • Blefarite;
  • Congiuntivite;
  • Cheratite;
  • Uveiti;
  •  Retinopatia diabetica;
  • Maculopatia (degenerazione maculare).

Sindrome dell’occhio secco

È una patologia multifattoriale causata dalla perdita di omeostasi del film lacrimale che provoca, a sua volta, un’eccessiva evaporazione delle lacrime. Tutto ciò può essere associato ad una disfunzione della ghiandola di Meibomio, situata tra le palpebre e responsabile della produzione di sostanze oleose in grado di lubrificare il film lacrimale. Diversi Studi ci dimostrano che spesso una disfunzione di questa ghiandola è associata ad una condizione di blefarite e, di conseguenza, ad un’alterazione del microbiota oculare stesso.

Glaucoma

Il glaucoma è una malattia che danneggia il nervo ottico. Gli Studi hanno evidenziato una probabile correlazione tra disbiosi e alterata risposta immunitaria da stress ossidativo. L’evidenza nei topi indica che la disbiosi intestinale può contribuire alla progressione del glaucoma inducendo intolleranza immunitaria agli antigeni retinici cross-reattivi, ma questi risultati dovranno essere confermati negli esseri umani.

Inoltre, esisterebbe una vera e propria associazione tra glaucoma primario ad angolo aperto e l’Helicobacter pylori (gastrite, ulcera gastrica), ma non è chiaro se l’eradicazione fornisca qualche beneficio oculare.

Cheratite

La cheratite è un ‘infiammazione della cornea e può essere causata da diversi agenti infettivi. Gli Studi hanno descritto che le cheratiti fungine si associano ad alterazioni dei batteri con aumento dei patogeni e dei batteri pro-infiammatori intestinali.

La prevenzione della cheratite dipende dalle condizioni e dallo stile di vita. Alcune strategie, che possono aiutare a mantenere un microbiota oculare sano e prevenire la disbiosi, includono la pulizia regolare delle lenti a contatto, l’uso di antibiotici, la protezione oculare da agenti infettivi esterni, come polvere ed agenti chimici.

Congiuntivite

La congiuntivite è una infiammazione della congiuntiva. Anche in questo caso possono essere coinvolti batteri, virus e funghi. Una forma particolare è quella allergica.

La congiuntivite allergica è una patologia infiammatoria su base autoimmune. Tra le forme più frequenti si distingue la congiuntivite allergia stagionale (SAC) e la congiuntivite allergica perenne (PA). La prima insorge durante  la primavera e/o l’estate ed è scatenata dalla presenza in aria di pollini. La seconda può manifestarsi in tutti i periodi dell’anno e determinata da diversi allergeni (acari della polvere, peli di animali domestici, muffe).

Un recente Studio ha testato l’ipotesi che individui che presentano una disbiosi intestinale possano essere più suscettibili alla congiuntivite allergica per via di un’accresciuta risposta infiammatoria. Identificare un’alterazione del microbiota intestinale è cruciale, anche perché la congiuntivite allergica può servire come indicatore precoce ed affidabile di disfunzioni sistemiche, quali la dermatite atopica e l’asma. 

LETTURE CONSIGLIATE

  1. Veneruso I, Tomaiuolo R, Cariati R, D’argenio V. Il microbiota umano: il buono, il brutto e il cattivo. Biochimica clinica, 2021. vol.45 n.2.
  2. Sughera L. Microbiota intestinale, probiotici e benessere. Pacini Medicina. Febbraio 2012. Pag. 1-16.
  3. Bindels LB, Delzenne NM, Cani PD, Walter J. Towards a more comprehensive concept for prebiotics. NatRevGastroenterolHepatol. 2015;12(5):303-310. doi:10.1038/nrgastro.2015.47
  4. https://www.microbiologiaitalia.it/didattica/probiotici-prebiotici/
  5. https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/relazione-mente-pancia-limportanza-dei-probiotici/

ICONOGRAFIA

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