Un team di Ricercatori dell’Università di Miami ha condotto uno Studio che ha chiarito la relazione tra l’occhio umano e il microbiota intestinale e la presenza di un asse intestino-occhio, cioè gli effetti dei mediatori derivati da microrganismi intestinali sulle strutture dell’occhio.
Il microbiota intestinale (un tempo chiamata “flora batterica intestinale”) è un complesso ecosistema composto da trilioni di microrganismi (batteri, virus e funghi) che vivono in armonia nel nostro intestino, dove svolgono un ruolo cruciale in funzioni importanti: I compiti principali di un microbiota sano sono quello di modulare l’infiammazione, interagire con i nutrienti, influenzare la permeabilità intestinale, il metabolismo del glucosio e lipidico, la sensibilità all’insulina e il bilancio energetico del corpo.

Gli oltre 100.000 miliardi di batteri vivi, che compongono il microbiota, esercitano un numero rilevantissimo di effetti benefici a favore dell’organismo ospite, agendo sulla sua funzione metabolica (recupero di energia e di nutrienti dal cibo ingerito), di difesa (effetto barriera contro gli invasori patogeni) e trofica (regolazione del sistema immunitario, sviluppo del sistema neuro-endocrino, longevità).
Il microbiota intestinale è infatti il principale modulatore del sistema immunitario sia nell’infanzia che nell’adulto, ed avere un microbiota sano significa possedere difese immunitarie efficaci che sono in grado di attivarsi verso un agente infettivo patogeno e che si spengono quando la minaccia è passata.
Nell’uomo le famiglie batteriche più abbondanti sono rappresentate dai Firmicutes, dai Bacteroidetes, dai Proteobacteria e dagli Actinobacteria.
Quando le difese immunitarie non funzionano in modo adeguato, possiamo essere più soggetti a malattie infettive oppure possono innescarsi meccanismi infiammatori cronici che hanno conseguenze su tutto l’organismo. Si parla, quindi, di disbiosi, una condizione che può influire non solo sulla salute generale, ma anche sulla salute degli occhi. La disbiosi del microbiota intestinale può indirettamente alterare il microbiota oculare, modificando la composizione e la funzione della microflora locale.
Il metabolismo dei batteri presenti nell’intestino genera prodotti che agiscono sugli occhi in due modi:
- meccanismo diretto: alcune sostanze ostacolano il metabolismo oculare, favorendo la comparsa di quadri patologici;
- meccanismo indiretto: un microbiota anomalo può alterare diverse funzioni: nel sistema immunitario può favorire fenomeni infiammatori oppure può compromettere le funzioni oculari e la vista.
Con il termine microbiota oculare ci riferiamo a tutti quegli organismi, commensali e patogeni, che popolano la superficie dell’occhio. Anche nel caso dei nostri occhi, il perfetto equilibrio delle specie batteriche presenti sulla superficie oculare ne garantisce la salute. Proprio come in tutto il resto dell’organismo, anche a livello degli occhi, agisce il sistema immunitario costituito da una componente specifica ed aspecifica. Nello specifico, possiamo distinguere due tipologie di risposte immunitarie:
- Difesa immunitaria innata: rappresenta la prima barriera responsabile di proteggere l’occhio dall’arrivo di patogeni, sostanze chimiche e/o allergeni. È data dalla chiusura delle palpebre e dalla lacrimazione. In aggiunta, le cellule epiteliali della congiuntiva, il sacco lacrimale e la superficie naso-lacrimale sono in grado di produrre diverse sostanze (peptidi) ad azione antimicrobica. Tra queste sostanze ricordiamo il lisozima che va a perforare la parete batterica, lalattoferrina che inibisce la crescita e lo sviluppo dei batteri, la lipocaina che neutralizza i prodotti batterici .
- Difesa immunitaria specifica: costituito dal cosiddetto EALT (Eye associated lymphoid tissue) presente sia a livello congiuntivale che a livello dei dotti lacrimali.
Le manifestazioni oculari nelle malattie infiammatorie intestinali
Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) sono un gruppo di patologie croniche dell’intestino accomunate da un andamento progressivo e dalla genesi, che, secondo le ipotesi più accreditate, è autoimmune. Malattia di Crohn e colite ulcerosa sono due esempi di MICI.
Le manifestazioni oculari di queste patologie, che evidenziano la correlazione fra intestino e occhi, sono presenti nel 6-30% dei pazienti e sono classificabili in due categorie:
- complicanze primarie: comprendono manifestazioni infiammatorie a carico di diverse strutture anatomiche dell’occhio. Si può trattare di uveite (infiammazione della tunica media dell’occhio), sclerite (infiammazione della sclera, la parte bianca dell’occhio), vitreite (infiammazione del corpo vitreo, il liquido che riempie la camera anteriore dell’occhio), vasculite (infiammazione dei vasi sanguigni che decorrono nell’occhio), neurite ottica (infiammazione del nervo ottico) o blefarite (infiammazione della palpebra);
- complicanze secondarie: sono costituite da patologie quali la cataratta (malattia causata dall’opacizzazione del cristallino, la lente naturale dell’occhio), il glaucoma (dovuto all’aumento eccessivo della pressione interna del globo oculare a causa dell’accumulo di umor acqueo), la scleromalacia (complicazione della sclerite) e la sindrome dell’occhio secco.
LETTURE CONSIGLIATE
- Veneruso I, Tomaiuolo R, Cariati R, D’argenio V. Il microbiota umano: il buono, il brutto e il cattivo. Biochimica clinica, 2021. vol.45 n.2.
- Sughera L. Microbiota intestinale, probiotici e benessere. Pacini Medicina. Febbraio 2012. Pag. 1-16.
- Bindels LB, Delzenne NM, Cani PD, Walter J. Towards a more comprehensive concept for prebiotics. NatRevGastroenterolHepatol. 2015;12(5):303-310. doi:10.1038/nrgastro.2015.47
- https://www.microbiologiaitalia.it/didattica/probiotici-prebiotici/
- https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/relazione-mente-pancia-limportanza-dei-probiotici/
ICONOGRAFIA
Foto tratte da: https://pixabay.com/it/