La retina è il sensore e si comporta più o meno come il sensore della fotocamera digitale. La retina è costituita da due foglietti molto aderenti, uno esterno in contatto con la coroide e l’altro interno, assai più spesso del primo, a contatto con l’umore vitreo, è la parte fotosensibile dell’occhio. Il totale degli strati che compongono la retina è pari a undici. Molto importante, per la ricezione e per la neuro-trasmissione (al cervello) degli stimoli luminosi, è la presenza di cellule retiniche particolari: i coni e i bastoncelli. Nell’occhio umano ci sono circa 115 – 120 milioni di bastoncelli e 6 – 7 milioni di coni. I coni sono demandati alla visione diurna (fotopica), mentre i bastoncelli, per la loro maggiore sensibilità, sono preposti alla visione notturna (scotopica).
La distribuzione dei coni e dei bastoncelli varia sulla retina. La loro concentrazione diventa molto grande in una zona, che si presenta come una depressione rispetto alla circostante retina, di diametro circa 2 mm, la macula lutea, così chiamata per la presenza di un pigmento giallognolo.
Al centro della macula lutea si trova una zona, la fovea centralis, di diametro circa 0.25 mm, contenente praticamente solo coni, al massimo della loro concentrazione (circa il 90% della loro totalità sulla retina). Questa si presenta come la massima depressione rispetto alla restante retina ed è la zona ottimale per la formazione dell’immagine. Man mano che ci si allontana dalla fovea, il numero dei coni diminuisce fino ad annullarsi nella zona periferica della retina, dove si trovano solo bastoncelli.
I fotorecettori (coni e bastoncelli) sono collegati tramite
intermediari, i gangli, alle
fibre ottiche, che convogliano lo stimolo visivo fino al nervo ottico.
il percorso dello stimolo luminoso si conclude con questo nervo
cranico che connette l’occhio con il cervello. E’ collegato all’occhio
attraverso un foro nella sclerotica.
I due nervi ottici penetrano nel cranio, dove si uniscono in un incrocio detto chiasma, da cui si separano nuovamente con uno scambio di fibre nervose, in modo che una parte delle fibre provenienti dall’occhio destro, dopo il chiasma, si trova nel nervo che va alla metà sinistra del cervello, l’altra parte in quella che va alla metà destra. Lo stesso, simmetricamente, accade per il nervo collegato all’occhio sinistro. Nel cervello le fibre nervose giungono alla parte posteriore, dove si trova la zona corticale destinata ai fenomeni della visione.
I Fluidi
Nello spazio compreso tra la cornea e l’iride, chiamato camera anteriore, spessa circa 3 mm, troviamo l’umor acqueo, un liquido trasparente e limpido, con il 98% di presenza di acqua.
Un’altra importante componente dell’occhio è l’umor vitreo che ha una consistenza gelatinosa ed è anch’esso trasparente e riempie buona parte del bulbo oculare, ossia quella regione che va dalla faccia posteriore del cristallino alla retina.
BIBLIOGRAFIA
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