SIMILITUDINI
1) Sia l’obiettivo di una fotocamera che l’occhio umano mettono a fuoco un’immagine capovolta su una superficie sensibile alla luce. Nel caso di una fotocamera, questa viene messa a fuoco su una pellicola o su un sensore. Nei nostri occhi, la superficie sensibile alla luce è la retina, che si trova all’interno del bulbo oculare.
2) Inoltre, sia l’obiettivo di una fotocamera che l’occhio umano sono in grado di regolare la quantità di luce che passa attraverso di loro. Nella fotocamera questo avviene attraverso il controllo dell’apertura implementato all’interno dell’obiettivo, mentre nell’occhio si allarga o si restringe l’iride.
DIFFERENZE
1) L’occhio umano è un dispositivo soggettivo, in quanto i nostri occhi lavorano in armonia con il nostro cervello per creare l’immagine che percepiamo: gli occhi regolano il focus (convogliando la luce attraverso il cristallino) e traducono i fotoni in un impulso elettrico processabile dal cervello, che regola continuamente il bilanciamento del colore a seconda del contesto luminoso. In altre parole, i nostri occhi sanno cosa deve essere visto e con quale colore.
Una fotocamera, invece, è un dispositivo di misuramento assoluto: misura la luce che colpisce una serie di sensori. Il sensore però è “stupido”, pertanto i segnali registrati hanno bisogno di venire regolati per adattarsi alla temperatura del colore della luce che illumina la scena.
2) In una macchina fotografica, la lente si muove più vicino o più distante dal sensore per mettere a fuoco. Nei nostri occhi il cristallino cambia forma tramite dei muscoli.
3) Una pellicola (o il sensore stesso) è sensibile alla luce in maniera uniforme. La retina non lo è, perciò (per quanto concerne la qualità di un’immagine e la capacità di catturarla), i nostri occhi hanno una maggiore sensibilità in luoghi bui rispetto ad una fotocamera tipica (foto 14).
BIBLIOGRAFIA
- Frezzotti R., Guerra R.: Oftalmologia essenziale. CEA Editore, 2006.
- Saraux H.: Oculistica. Masson, 1997.